L’Osteria La Sangiovesa compie trent’anni…
Uscito il libro che raccoglie ricette e storie, curato da Giorgio Melandri.
Intervista a Manlio Maggioli che ha avuto l’idea di questa meta obbligata per chi cerca buon cibo, vino e cultura
La Sangiovesa è l’Osteria di Santarcangelo e nasce 30 anni fa da una sua idea insieme a Tonino Guerra.
Oggi per celebrarne l’anniversario avete pensato a un volume di oltre trecento pagine di ricette e storie.
Dottor Maggioli, una storia lunga trent’anni, ci può raccontare da dove parte?
Parte dalla mia amicizia con Tonino Guerra. Passeggiando per Santarcangelo e guardando il Palazzo Nadiani, che nel frattempo avevo acquistato, ci chiedevamo come poterlo valorizzare.
E così, ci viene l’idea di creare un’osteria. Dopotutto, Santarcangelo è tradizionalmente il paese di riferimento della Valmarecchia e ospita quindi molte osterie. Agricoltori e allevatori, scesi in paese per vendere i loro prodotti e animali, hanno sempre necessitato di luoghi in cui rifocillarsi.
In questo libro c’è il racconto del mondo della Sangiovesa, di chi ci lavora, del suo territorio e della sua cucina. E c’è anche la sua famiglia. È lei, però, l’anima della Sangiovesa, il custode di questa identità. Qual è il segreto per mantenere viva la tradizione e la passione per il buon cibo?
Il segreto è la passione per la Romagna. Essendo nipote di un falegname che lavorava per i contadini e i mugnai, ho vissuto grazie a lui le tradizioni di questa terra. Molto spesso lo pagavano in natura con prodotti tipici, come prosciutti, verdure, ceci e fagioli. Anche se non sono nato in campagna, l’ho vissuta attraverso mio nonno. Pensare che a Santarcangelo ci potesse essere un luogo in cui consumare le materie prime della Valmarecchia e
dove fare le ricette dei nonni e delle madri era una cosa che mi attraeva da tempo. La Sangiovesa è nata
con il proposito di farne un’osteria in cui mangiare e bere la Romagna.
La Sangiovesa è una tappa obbligata per chi vuole scoprire la Romagna a tavola. Chi arriva rimane sorpreso anche per il luogo ricco di cultura. Si può, infatti, cenare circondati dai capolavori del Cagnacci. Un’esperienza sicuramente unica…
Dal momento che abbiamo pensato alla Sangiovesa come un luogo in cui consumare i prodotti locali e vivere i tempi passati attraverso i piatti della Romagna, era naturale che nascessero forti collegamenti anche con la cultura di questa terra. Tonino Guerra è stato uno dei primi ad arricchire il locale, ad esempio donandoci le stufe, che sono degli autentici capolavori. Successivamente sono arrivati altri artisti, alcuni anche giovani e molti ispirati da lui. Recentemente, le pareti del locale sono state arricchite da alcuni quadri di Guido Cagnacci (pittore seicentesco nato proprio a Santarcangelo) che ho acquistato personalmente.
Anziché tenerli in casa a beneficio solo della mia famiglia, ho preferito donarli al locale, dove ogni anno serviamo dai 60 ai 75mila ospiti.
Nel libro sono raccolti i piatti che hanno fatto la storia dell’Osteria, piatti della tradizione interpretati sempre con rigore e qualità, dimostrazione di un’attenzione molto forte alla filiera. È per questo che avete scelto di utilizzare soprattutto le produzioni della vostra azienda agricola, la Tenuta Saiano? La scelta di Tenuta Saiano è una conseguenza di questa, non dico necessità, ma desiderio di essere romagnoli al 100%. I prodotti che costituiscono le nostre ricette tipiche devono tutti arrivare, nella misura del possibile, dalla Valmarecchia. Non era facile pensare di avere a disposizione uova, polli e maiali allevati secondo le antiche abitudini, senza nutrirli con prodotti chimici e lasciandoli pascolare liberamente. Ho quindi pensato che sarebbe stato bello fornire ai cuochi de La Sangiovesa prodotti autenticamente romagnoli, realizzati da noi.
Ci siamo specializzati nella viticoltura e nella produzione di salumi, ma anche nell’allevamento di maiali, conigli, polli, piccioni e pecore, che pascolano liberamente e crescono solo con granaglie, senza alcun veleno.
Il libro “La Sangiovesa L’Osteria di Santarcangelo” è stato scritto e curato da Giorgio Melandri e le fotografie sono di Maurizio Gjivovich. E’ a disposizione di tutti i “buongustai” e gli amanti della Romagna all’interno del locale e in vendita nelle librerie, su Amazon e nello shop online dell’osteria La Sangiovesa: shop.sangiovesa.it